The future is back

The Future is back acrylic and markers on different layers of canvas and wood 150×100 cm – 2011
L’opera rappresenta un punto di svolta, un momento di transizione in cui l’immaginario dell’artista si espande e si rigenera. Tutto ha origine da un sogno, dalla visione onirica e potente della Statua della Libertà — icona universale di speranza, trasformazione e rinascita — e dal viaggio compiuto negli Stati Uniti, un’esperienza che lascia un segno profondo nella sua ricerca. La tela si fa cronometro emotivo: attraverso materiali come il legno e il forex, l’opera scandisce il tempo come fossero vere e proprie lancette d’orologio. Inizia così un viaggio visivo e simbolico che attraversa passato, presente e futuro.
Al centro della scena, il simbolo americano diventa punto di riferimento permanente, una bussola visiva che orienta il senso dell’evoluzione artistica. La “terza faccia”, creata da un taglio netto in un trittico, assume la forza di un déjà-vu: è un volto che si è già visto, ma mai in quella forma, un’eco del futuro che riaffiora dal passato. La composizione si trasforma così in un gioco raffinato di specchi e inversioni temporali, un cortocircuito spazio-temporale dove ogni frammento pittorico è insieme memoria e premonizione. L’opera, infine, non solo racconta un percorso artistico, ma lo scolpisce nella tela come una linea di demarcazione tra ciò che è stato e ciò che sarà.