ASTA DI BENEFICENZA BANCA SISTEMA ARTE
a sostegno della popolazione Ucraina

Lunedì 5 dicembre 2022, il progetto no-profit Banca SISTEMA ARTE, avviato nel 2011 con la nascita di Banca Sistema e la volontà di promuovere la giovane arte italiana, presenta la sua asta di beneficenza a sostegno dell’emergenza umanitaria della popolazione ucraina.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Art-Rite, vede Banca Sistema e alcuni artisti, che hanno partecipato negli anni al progetto Banca SISTEMA ARTE, coprotagonisti a supporto di chi oggi ha davvero bisogno e attraverso il progetto per la popolazione ucraina di Salesiani per il sociale*.

Gianluca Garbi, CEO Banca Sistema, aveva sottolineato il valore del progetto amplificandolo: “oggi attraverso l’arte vogliamo a gran voce sostenere la pace, quelle donne coraggiose e bambini innocenti vittime di atti atroci e disumani che tutti noi avevamo sperato di non vedere mai più accadere”. Così dieci artisti, Linda Carrara, Viola Ceribelli, Davide Coluzzi, Alberto Gianfreda, DutyGorn, Dario Maglionico, Luca Moscariello, Carlo Alberto Rastelli, Thomas Scalco e Lucrezia Zaffarano hanno accettato l’invito a dipingere e interpretare in modo creativo il maialino simbolo di Banca Sistema, creando con i loro maialini d’autore un connubio tra il mondo dell’arte, la banca e il sincero desiderio di diventare i protagonisti di questo evento che vede la donazione come un gesto importante.

Il maialino, da sempre simbolo di Banca Sistema, è per il Gruppo un’immagine riconoscibile, un segno, tanto che nel corso degli oltre 10 anni di progetto ARTE ciascuno degli artisti esposti ha avuto l’occasione di personalizzare l’emblematico salvadanaio con la propria arte creandone una collezione oggi considerevole dalle più svariate interpretazioni. Linda Carrara interpreta la ceramica delicatamente intervenendo a matita con il suo segno più tipico: la riproduzione della venatura del marmo di Carrara. Così, il maialino prende forma come se fosse direttamente scolpito nel marmo più nobile. Un valore prestigioso ed elegante al tempo stesso. Viola Ceribelli riflette sugli avvenimenti dell’estate passata caratterizzata da una forte siccità, in cui dai letti dei fiumi e dai fondali dei laghi in secca il riemergere di rovine, oggetti e reperti bellici ci riportano al pensiero che la realtà inattesa può sempre tornare a confrontarsi con noi. Il maialino ricoperto di materia ne è metafora. Davide Coluzzi colora di nero lo sfondo e fora il maialino, come spari dai quali fuoriescono colate d’oro. Alberto Gianfreda presenta una scultura riconoscibile per il modus operandi: la distruzione di un oggetto, ricomposta attraverso una piccola catenella. Il maialino perfettamente diviso in due, ma tenuto insieme da una serie di anelli dorati è simbolo di una divisione apparente, contrastata da un legame come forma di aiuto e difesa. Duty Gorn, pop nel suo stile, perfeziona il maialino agendo sulla materia recuperata dai suoi lavori e fatta rivivere. Lascia intravedere la forma originale contornata da elementi di eccesso che accuratamente dipinti di giallo primario riportano alla sua pittura, fatta di pochi colori e da sempre i medesimi. Dario Maglionico senza alcuna connotazione interpretativa, semplicemente firma la sua creazione con tre vespe dipinte, elementi appartenenti alla sua ultima ricerca. Luca Moscariello, sempre profondo nella ricerca, interviene con due maialini allo specchio commentando il principio della dualità – dell’uguaglianza e della diversità – con una riflessione sulla capacità di osservare e di nobilitare le reciproche differenze/somiglianze. Carlo Alberto Rastelli meticolosamente divide in due il maialino e dipinge le parti enfatizzandone la diversità. Configura il salvadanaio come la giustapposizione di due immagini differenti, simbolo del carattere fortemente dicotomico che contraddistingue lo “spirito del tempo” che pervade il nostro tempo: da un lato, l’immagine di un cielo stellato di kantiana memoria, indice di quello stupore romantico e di quell’entusiasmo illuministico con cui il mondo ha salutato le immagini del telescopio spaziale James Webb, dall’altra il frame di un’esplosione causata da un missile russo lanciato sulla periferia di Kiev. Thomas Scalco attraverso una pittura cromaticamente scura – blu, grigio e nero – elabora come se avesse tra le mani una versione tridimensionale delle “pietre” – elemento di ricerca degli anni recenti – e rivisita la forma togliendone la lettura originaria per renderla una massa evocativa e commemorativa; Lucrezia Zaffarano contrappone due maialini decorandoli in forma identificabile con l’oro e il blu del suo lavoro.

I maialini d’autore sono solo una parte dei pezzi destinati al progetto di beneficenza di Banca SISTEMA ARTE a favore della popolazione ucraina; infatti, alcuni artisti, spinti dalla forte sensibilità, hanno donato bozzetti/disegni/prototipi per contribuire ad ampliare i risultati della battuta d’asta. Dario Maglionico, Luca Moscariello, Thomas Scalco e, in esclusiva, Laurina Paperina sono i nomi di spicco del cortese gesto. Dario Maglionico offre un acquerello su carta del 2017, intitolato Studio per Reificazione 24 che rappresenta il dettaglio di un quadro di grandi dimensioni, una ragazza seduta su una sedia con capelli che le coprono il volto. Un particolare che risulta un’opera propria. Luca Moscariello, si riconosce dai due bozzetti Paperpuzzle, due disegni su carta rappresentanti chiaramente la ricerca dell’artista degli ultimi anni. Le opere infatti sono datate 2022, da considerarsi le ultime di un percorso artistico maturo e approfondito. Thomas Scalco invece dispone di due opere realizzate ad acrilico, collage e matita che nella loro eleganza sono tipiche del lavoro dell’artista. Forme geometriche che si contrappongono a uno sfondo, quasi monocromo quasi paesaggistico. Infine, Laurina Paperina, eclettica per fama, omaggia due serigrafie dal titolo Big Mouth, dove osserviamo un mondo fantastico fatto di personaggi tutti da riconoscere, scoprire e/o interpretare. Una stampa semplice monocolore nero su bianco e una molto complessa e prestigiosa a otto colori.

Sono inoltre diciassette le opere della collezione privata che Banca Sistema ha deciso di donare, tra cui: carte lavorate a grafite di Elisa Bertaglia, dove si riconoscono i suoi segni più distinguibili, le bambine con costume, i serpenti, gli aironi; due pitture su tela di Mauro de Carli, vivaci, evocative e impattanti; tre opere di Maddalena Lusso, intitolate Gaudo, opere delicate di un’artista giovane in fase di sperimentazione dimostrata dall’utilizzo di tecnica mista composta da matita, olio e cera su carta da lucido e cartoncino; Marta Palma con un quadro astratto attraversato da una linea blu che fluttua sulla superficie come fosse libera nell’aria, il tutto dipinto ad acquerello su carta che ne definisce la leggerezza; Chantal Passarella semplice e illustrativa con una conchiglia di grandi dimensioni; i due piccoli disegni di Melissa Provezza, Fiori Recisi e Rimosso, rappresentanti un bambino e una bambina schietti nella loro essenzialità; infine, una fotografia di Chiara Tesser raffigurante una donna in tulle accerchiata da tacchini bianchi.

Ad integrare la peculiare e variegata selezione di rielaborazioni dell’immagine simbolo di Banca Sistema viene presentato un ‘corpus’ di 14 opere – provenienti da una collezione privata di Milano e di Pavia – in grado di farsi espressione di una molteplicità di linguaggi e ricerche nonché di orizzonti temporali spazianti da una dimensione maggiormente storicizzata fino ad arrivare al contemporaneo in senso stretto.

Galliano Mazzon è presente con un libro d’artista quale pregevole sintesi di quella propensione all’astrattismo e purezza della forma proposta in un’accezione di essenzialità assoluta. Sempre in termini di astrazione si ha la litografia di Gianni Dova, la cui pratica si è confrontata nel tempo con una significativa molteplicità di linguaggi, passando dal Realismo, all’Astrazione Geometrica per poi approdare allo Spazialismo e alla Pittura Nucleare, movimento nato nel 1951 grazie a Enrico Baj e Sergio Dangelo con l’intento di dar vita ad una nuova libertà espressiva capace di superare qualsiasi forma di accademismo, con la definizione di immaginari ispirati all’esistenza di ignoti universi subatomici e invisibili influenzati da echi surrealisti e dadaisti. L’oniricità e decontestualizzante di Antonio Calderara contrasta e dialoga invece con gli echi pop di Concetti Pozzati e con l’approccio astratto, dal taglio quasi architettonico, di Aldo Galli. In un interessante cambio di registro, Gianrodolfo d’Accardi è presente invece con un olio su tela e un olio su tela applicato su cartone, del tutto esemplificativi di quella sua capacità di sintesi tra figurazione e astrazione veicolata tramite un impiego del colore e gestualità impulsiva con cui rimarcare l’intensità emotiva delle scene.

L’ambito del contemporaneo trova anzitutto concretizzazione nella stampa fotografica a colori di Pierre Poggi e nella sua esplorazione del reale mediante l’iconografia direttamente tratta mondo del calcio mentre i tratti di proceduralità, provocazione e incarnazione di quel senso di costante questionamento post-moderno si incarnano invece nella ‘storicità’ delle opere grafiche di Maurizio Cattelan. Sempre in linea con una volontà di dissezione della realtà e delle sue dinamiche socioculturali si ritrova poi il taglio quasi pubblicitario del c-print di Paola di Bello. All’opposto, Magda Thotova idealizza con due serigrafie e libri d’artista un mondo nuovo, surreale, ma al tempo stesso viziato da quel senso di paura e angoscia verso tutto ciò che è ancora sconosciuto. Un senso di ‘alternativa’ che per certi aspetti si ritrova nel realismo plastico della litografia di Gregorio Sciltian.

*Progetto per la popolazione ucraina di Salesiani per il sociale I Salesiani, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, oltre ad essere presenti in grandi città come Kiev, Leopoli, Odessa, Dnipro, Zhytomyr dove stanno continuando a curare l’accoglienza in loco per chi cerca un rifugio, fornendo cure mediche e generi alimentari; in Italia hanno dato avvio al progetto ‘accoglienza profughi ucraini’ e stanno accogliendo mamme, minori e interi nuclei familiari presso le case salesiane di Roma, Chieri, Bologna, Livorno.

Oggi la grande sfida di questo progetto di intervento e integrazione minori e nuclei familiari è quella di continuare ad accogliere e garantire ai bambini e ragazzi un inserimento scolastico idoneo, equilibrato e continuativo nel rispetto delle loro possibilità e fragilità.